La serie Terre fragili nasce dalla sovrapposizione di elementi contrastanti, assemblati a collage. Ritagli di tela dipinta in forma aniconica e processuale sono infatti collocati su un fondo di tela vergine, come se fossero delle inutili montagne di colore che si sciolgono nel nulla. Rappresentano per me le tracce di un’orografia informe, l’ammassare frenetico delle esperienze e, insieme, dei semplici banali accumuli di ego, condannati a svanire nel tempo. Sono frammenti inerti di terra, di roccia e di acqua che sprofondano nei vuoti abissi del presente.