GIOACCHINO MUCCIN indimenticabile presenza a San Pietro di Feletto

Presentazione del volume

“MONSIGNOR MUCCIN: INDIMENTICABILE PRESENZA”

A SAN PIETRO DI FELETTO

venerdì 24 giugno alle ore 18.30

presso la Pieve di San Pietro di Feletto – p.zza Giovanni XXIII

Interventi: il vescovo Giuseppe Andrich e l’autore mons. Lino Mottes

VESCOVO A BELLUNO DI PAPA LUCIANI E DEL VAJONT. PASTOR BONUS PER SEDICI ANNI ALL’OMBRA DELL’ANTICA PIEVE.

In preparazione alla beatificazione di Papa Giovanni Paolo I, presentazione di un volume in memoria di Mons. Muccin vescovo di Feltre e Belluno che, su invito dell’imminente beato Albino Luciani, dimorò per sedici anni (1975-1991) nella ex Villa Patriarcale di San Pietro di Feletto.

Pastor bonus in populo suo. Questo fu monsignor Gioacchino Muccin, vescovo delle unite diocesi di Feltre e Belluno per ventisei anni (dal 1949), la cui memoria ritorna grazie al consistente volume “Indimenticabile presenza” dedicatogli dal suo già segretario e accompagnatore, l’affezionatissimo mons. Lino Mottes, già arcidiacono di Agordo; e grazie ora al clima preparatorio della beatificazione di Papa Giovanni Paolo I. Questo perché fu mons. Muccin a scegliere e avere come vicario generale a Belluno mons. Albino Luciani: ad averne cioè particolarmente apprezzato i carismi pastorali e pure le doti di governo. Insistette anche, il vescovo, con la Santa Sede per la nomina episcopale di Luciani, presentandone la candidatura nel 1955 e poi confutando l’obiezione della poca voce di quest’ultimo.

È poi vero che fu il cardinale Luciani a invitare il “suo” vescovo a dimorare a San Pietro di Feletto allorché Muccin dovette ritirarsi nel 1975 dal ministero episcopale attivo per limiti d’età (egli era stato un “ragazzo del ’99”, combattente sul Montello). Così rinacque la villa dei patriarchi di Venezia vicina alla suggestiva pieve, frequentata da Angelo G. Roncalli, oggi San Giovanni XXIII, che ai “dolci colli del Feletto” aveva dedicato nostalgici ricordi pure da papa; e per ben sedici anni fu abitata da un vescovo paterno che, già arciprete del duomo di Pordenone (apparteneva mons. Muccin al clero diocesano di Concordia, friulano di San Giovanni di Casarsa), tanto si fece poi stimare e che si trovò bene con la nostra gente: anche qui pastor bonus, semplice e vicino come sempre, pur nel riserbo della sua veste di vescovo emerito, e amico dei sacerdoti che ricordo stupendo di lui conservano a Belluno-Feltre e bello anche in diocesi di Vittorio Veneto dove mons. Muccin, sempre rispettosissimo del vescovo diocesano, si prestò a numerosi servizi nelle parrocchie. Fu seguito per tutti quei lieti anni dall’ultimo segretario mons. Giuseppe Fant al quale, nel 1984, la nostra diocesi chiese di essere parroco dell’antica pieve: e lo fu, per otto anni, nello stile affettuoso e discreto del suo “padre” vescovo, fino e oltre la morte di Muccin nella Villa Patriarcale il 27 agosto 1991 (mons. Fant è morto quasi undici anni fa). È dunque cosa buona che alle Mire di San Pietro di Feletto si sosti una sera, nei giorni della festa patronale, in questi mesi preparatori della beatificazione di Papa Luciani: per quasi “contemplare” il suo vescovo Muccin che fu pure nostro amico oltre che esemplare pastore. A presentare il volume Indimenticabile presenza – titolo riferito al lungo e fecondo periodo episcopale bellunese feltrino di mons. Muccin ma che tale resta anche a San Pietro di Feletto – verranno qui venerdì 24 giugno alle ore 18.30 il vescovo Giuseppe Andrich, compaesano di Canale d’Agordo di Albino Luciani e fra i più convinti estimatori del vescovo Muccin dal quale ricevette l’ordinazione sacerdotale, e ovviamente l’autore, mons. Mottes, custode a volte di commoventi ricordi. Va infatti evidenziato che mons. Muccin fu anche il “vescovo del Vajont”, la cui tragedia condivise con animo di vero padre, tanto da esprimere a sorpresa l’ultima volontà di essere sepolto (unica non vittima) nel cimitero di Fortogna di Longarone. L’incontro è convintamente organizzato, insieme all’Associazione Amici dell’Antica Pieve, dal Comune del Feletto nella persona dell’assessore Claudia Meneghin che lo modererà dopo il saluto iniziale del sindaco Maria Assunta Rizzo. Per la diocesi vittoriese sarà presente il vicario generale, mentre si invitano a intervenire sacerdoti e fedeli che hanno apprezzato la lunga presenza fra noi del “vescovo di Papa Luciani”.

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