Partendo dal concetto dei NONLUOGHI di Marc Augé, la Casellato ci conduce all’interno di un percorso figurativo in lenta mutazione.
Dagli spazi dell’anonimato in cui le nostre individualità si incontrano senza necessariamente conoscersi, l’artista elimina la presenza umana (elemento essenziale senza cui il nonluogo stesso si annulla) creando un effetto di spaesamento e di apparente irriconoscibilità della superficie rappresentata.
Gli oggetti, le forme, le strutture prospettiche dell’immagine perdono lentamente i loro contorni trasformandosi così da situazioni reali a scenari personali del nostro intimo interpretativo.
L’indagine pittorica dell’artista si sposta con naturalezza dalle macro alle micro dimensioni in cui l’attenzione transita dai luoghi della nostra fruibilità agli oggetti della vita quotidiana. Le vetrine dei negozi diventano pentagrammi cromatici per una nuova armonia di forme astratte; il cibo si fa oggetto d’indagine trasformandosi a sua volta in un gioco di linee nuove.
Gli elementi del nostro quotidiano vengono ingigantiti e tradotti sotto altri significati, ricomposti in un nuovo linguaggio di segni e forme.
E’ un percorso verso l’astrazione che ci libera dalle strutture convenzionali delle immagini e porta i nostri occhi a guardare oltre gli schemi.
Le misteriose costruzioni della Casellato ci spingono in un mondo del visivo alternativo utilizzando chiavi di lettura diverse dove è la nostra soggettività a guidarci e dove tutto è possibile.
Alice Sartori