ARCANGELO PIAI, GIOVANNI SIMEONE, COLIN DUTTON, LORIS MENEGAZZI
La mostra fotografica “Piccole memorie dalla Grande Guerra” riunisce gli scatti che testimoniano come il ricordo sia a tutt’oggi vivo. Anche chi non fu testimone della tragedia, è portatore di un’eredità inconscia, che rende il cuore e lo sguardo ancora sensibili alle tracce del conflitto.
Tracce che i quattro Autori ritrovano negli scorci, nei paesaggi, nei dettagli della quotidianità, nei monumenti, nelle figure dei turisti che si aggirano tra i luoghi della memoria.
La mostra si divide in cinque sezioni: quattro in cui gli Autori, Giovanni Simeone, Colin Dutton, Arcangelo Piai e Loris Menegazzi espongono la loro prospettiva sul 1° Conflitto mondiale. Ogni Fotografo è accompagnato da una nota introduttiva dal titolo significativo che esprime il sentimento e la volontà interpretativa delle immagini fotografiche. La quinta parte, di carattere storico, è realizzata con le fotografie tratte dall’Archivio Storico Trevigiano FAST, ed è completata dai testi di Alessandro Zaltron e Paolo Rumiz.
La mostra fotografica “Piccole memorie dalla Grande Guerra” nasce dall’omonimo volume, edito da Canova.
“Mappare la memoria”
Giovanni Simeone è alla ricerca dei segni occultati dalla natura, che compie inesorabile il suo corso, e dalla frenesia umana, che si adopera per strappare allo scorrere del tempo proprio quelle esili impronte della sua Storia. La fotografia fa carico su di sé della “funzione del tracciare una mappa di quei segni, prima che sia troppo tardi”.
“In un tempo oscuro”
Colin Dutton, ripercorre i luoghi del conflitto per fissare immagini e sensazioni che rischiano di essere dissolte dall’oblio del tempo. Uno sguardo fotografico accompagnato dal cupo dolore della morte che ha impregnato i luoghi, nel tentativo di riattivare il difficile e complesso atto del ricordare, “che richiede adesione e desiderio di oltrepassare la cortina del buio”.
“La Guerra del folclore”
Arcangelo Piai cattura nelle foto i luoghi turistici della guerra, dove la sacralità del sacrificio dei caduti si mescola ad una realtà consumistica e quotidiana, con un approccio distaccato e rispettosamente non sentimentalista.
“Ricordare per appartenere”
Loris Menegazzi, nei suoi scatti in bianco e nero, si sofferma davanti ai monumenti della Grande Guerra. Tali omaggi ai caduti divengono i simboli dello slancio collettivo di una comunità e dei suoi ideali e al contempo sono pregni della sofferenza delle storie personali di sacrificio. “Sostare davanti ad un monumento è il primo passo per riappropriarsi di una consapevolezza” e per riacquistare il senso di appartenenza.
Come sottolinea il prof. Guido Cecere, nel suo contributo al libro, si tratta di quattro sensibilità artistiche che “si mescolano fra loro e ci danno una sensazione di grande ricchezza nella loro diversità”. Una riflessione sulla Grande Guerra che parla con linguaggio attuale di una tragedia passata e che consegna al “libro della memoria” un’ulteriore pagina per non dimenticare.